Ciao a tutti e benvenuti a questa nuovissima intervista di Bookness. Per me è veramente un grandissimo piacere avere dall’altra parte una professionista come Claudia Marcon, autrice del libro L’arte di vendere viaggi.
Ciao Claudia, dicci chi sei e di che cosa ti occupi.
Durante la pandemia ho deciso di mettere per iscritto quello che avevo imparato durante questi lunghi anni, dove sono avvenute incredibili trasformazioni. Siamo passati dall’usare i fax alle vendite online, quindi ho vissuto tutto il passaggio epocale della vendita viaggi, da come si faceva una volta, a quella che si attua al momento.
Nel tuo libro, che ho avuto la possibilità di leggere in anteprima, c’è questo excursus e il testo si rivolge a titolari di agenzie di viaggi, a studenti di scuole di turismo e a chiunque abbia voglia di impostare delle basi serie per un business nel settore dei viaggi.
Questo libro non è così settoriale come potrebbe sembrare! Alla fine, oggi, grazie alle tecniche online, ogni persona munita di passione e di un minimo di competenze può aprire un’attività di questo tipo, magari guidata da un libro come il tuo.
È corretto?
Assolutamente sì. Mentre una volta per diventare agente di viaggio servivano determinate caratteristiche, oggi tantissime persone possono accedere a questo mondo. Si sono avvicendate nuove figure tipo il promotore di viaggi, che lavora da casa, o il travel blogger.
Ci sono tutte una serie di figure che, quando ho iniziato, non esistevano, mentre adesso stanno uscendo alla ribalta. Il libro è indirizzato a loro, ai ragazzi come mia figlia che frequentano l’istituto tecnico per il turismo, a tutti gli universitari che frequentano corsi di turismo a vari livelli.
È un libro trasversale.
Penso ci sia un buon futuro davanti per chi sa cogliere le nuove tendenze, per chi non si limita a lavorare come si faceva una volta, ma riesce a sfruttare i nuovi canali digitali, i posti dove le persone si radunano per parlare di viaggi e riuscire ad entrare nella testa dei clienti in maniera più moderna. Quindi sì, ne sarei felice.
Bellissimo. Il libro è stato pubblicato da qualche mese e mi ricordo che, nel momento in cui c’è stato il lancio, hai avuto un ottimo riscontro di vendite e di interessi.
Parlaci di questa esperienza.
Il libro è stato pubblicato a fine aprile e i primi di maggio è esploso. Non immaginavo una situazione di questo genere e sono stata felicissima.
La prima recensione che ho letto mi ha emozionato e mi viene ancora la pelle d’oca a pensarci perché era il mio primo libro che, tra l’altro, non pensavo di scrivere. Nei mesi della pandemia ho voluto mettere per iscritto le cose che avevo nella testa e vedere, all’uscita del libro, tutto questo interesse da parte di colleghi e di radio, che mi hanno chiesto interviste, mi ha fatto veramente molto piacere.
È stata un’esperienza favolosa.
Quanto ha impattato avere scritto questo libro, pubblicato su tutti i negozi online in Italia e in tutto il mondo, per te che hai un brand, nell’ attività che svolgi da così tanti anni?
Ti ha dato veramente qualcosa in più?
Quindi, assolutamente positivo. Scrivere un libro ha significato per me uscire dall’anonimato e creare dell’interesse intorno alla mia professionalità.
Questa è una cantilena che ormai ripeto da non so quanto tempo e ogni volta che scopro storie come la tua ne ho la riconferma.
Quali sono le attività di marketing che hai in mente, per lanciare di nuovo questo libro?
Sono uscita sulla stampa turistica e questo mi ha portato visibilità, ma la cosa principale è stringere degli accordi con altri professionisti del settore per creare qualcosa insieme, perché da soli si può fare ben poco, mentre unire diverse professionalità porta a dei risultati maggiori.
Queste strategie di co-marketing e network marketing sono fondamentali. Mi viene in mente un’intervista che ho ascoltato qualche mese fa, di un esperto americano, dove il giornalista italiano chiedeva: Qual è la differenza tra l’economia americana e quella italiana?
Lui ha risposto che, nell’economia americana, il business è visto come una torta dove, se ci sono più persone che ne prendono un pezzo, questa torta aumenta. Invece, per il mercato italiano, se uno prende un pezzo di torta, l’altro imprenditore cerca di prendersi il pezzo suo e non lo condivide. Questo è un grande errore.
Collaborare e unirsi credo sia l’unico modo per sopravvivere in questi mercati così competitivi e in fortissima quotazione.
Sono d’accordo. Poi, scrivendo il libro, sono venuta a contatto con persone che non sapevo nemmeno esistessero con le quali sono nati dei bei progetti.
Sono assolutamente felice. Mentre prima, senza il libro, nessuno mi avrebbe nemmeno contattato. Molto valida come cosa.
Per me è stato difficile scrivere un libro, pensare all’impaginazione, proporlo alla vendita, no, non ero assolutamente ferrata. Così vi ho contattato e veramente mi rendo conto che è stata un’esperienza che non avrei potuto affrontare da sola.
Siete stati veloci nelle risposte, c’eravate sempre quindi più che positiva. Assolutamente positiva!
Formentera andava via come il pane durante l’estate, mentre in inverno andavano tantissimo le Maldive, che sono un evergreen. Ero diventata esperta di queste due destinazioni, ero perché non lo faccio più, ma ho ribadito questo concetto, di diventare esperti più volte nel libro, perché solo così si riesce a battere la concorrenza.
Online ci sono dei colossi e il piccolo operatore non ce la farebbe mai, se non fosse un esperto su un determinato prodotto. Hanno miliardi di soldi da poter spendere per conquistare i nostri clienti e possiamo farcela solo se utilizziamo strumenti nuovi. La specializzazione è uno dei miei cavalli di battaglia.
Claudia, grazie, ti mando un abbraccio e a presto.
Grazie mille dell’intervista.