Ciao a tutti e benvenuti in questa nuovissima intervista di Bookness.
Dall’altra parte un imprenditore che stimo tantissimo, una persona che in pochissimo tempo ha effettuato una vera e propria conversione esistenziale… cioè si è trasformato da avvocato in imprenditore, soprattutto di se stesso, nell’ambito del Network Marketing. Ma, bando alle ciance, dall’altra parte c’è Francesco Comito.
Ciao Francesco, allora facci sapere chi sei e di cosa ti occupi.
Ciao a tutti, sono Francesco Comito e come hai detto mi definisco un avvocato pentito nel senso che facevo l’avvocato e adesso non lo faccio più. Ho trovato un business molto più profittevole di quello che è semplicemente lo scambiare il tempo col denaro proprio della libera professione. A dir la verità nel mezzo di questa scelta avevo già iniziato altri business che tuttavia non erano efficienti come quest’ultimo che ho trovato: il Network Marketing.
Sono il numero due in Europa per l’azienda con la quale collaboro e il Network Marketing mi ha dato e mi sta dando tante soddisfazioni soprattutto dal punto di vista della qualità della vita.
Numero due in Europa, incredibile, un risultato straordinario considerando proprio da dove vieni. Uno si immagina un avvocato come una persona abituata sì da un punto di vista finanziario ad avere crescite nella sua carriera però non lo si vede come imprenditore. Invece tu hai fatto questo passaggio in tempi rapidissimi. Puoi descriverci nel dettaglio questa trasformazione che hai compiuto in pochi mesi?
Sì, mi dispiace contraddirti ma la maggior parte degli avvocati in realtà non ha una situazione finanziaria florida. Il grosso del lavoro che ho dovuto fare è stato quello sull’identità: ovvero passare da “Io sono un avvocato” a “Io faccio l’avvocato”. Io ho delle competenze giuridiche che mi permettono di fare l’avvocato e se è vero che ho queste competenze posso andare anche a fare altro che mi renda di più da un punto di vista finanziario e mi dia soprattutto una qualità di vita migliore.
Quindi il passaggio più difficile che ho fatto è stato lavorare sulla mia identità perché, a dirla tutta, il grosso scoglio che ho dovuto superare è stato quello di mia madre. Posso assicurarvi che dopo due lauree e cinque master non è stato facile dirle che invece che fare l’avvocato andavo a vendere frullati. Tuttavia ho imparato che nella vita invece che aver ragione molte volte è meglio esser felici.
La mamma è sempre la mamma, un impiego statale, un posto in banca… a volte i sogni delle mamme sono benevoli ma comunque hanno degli effetti che non vanno nella direzione auspicata per noi che vogliamo essere delle persone più libere.
Ora vorrei parlare con te del motivo per cui siamo entrati in contatto l’anno scorso. Avevi un evento in programmazione, evento che poi si è dimostrato straordinario con migliaia di persone nelle vicinanze della tua sede qua a San Marino. In quel frangente volevi portare ai partecipanti un regalo: ovvero la tua esperienza convogliata all’interno di un libro che si chiama le nuove regole del Network Marketing. Spiegaci per quale motivo hai deciso di pubblicare questo libro in Self Publishing?
Ho capito che scrivere un libro poteva essere un biglietto da visita un po’ più corposo, poteva essere quel segnale che mi avrebbe contraddistinto dalla maggior parte delle persone che dicono di sapere le cose e che, molte volte, o non è così o non danno la percezione che sia così. Scrivere un libro ti pone a un livello più elevato rispetto alla maggior parte delle persone perché è un processo non così semplice se non si viene ben seguiti, è un processo che, come ogni cosa che porta soddisfazione, prevede impegno, sacrificio e delle tappe da stabilire. Tuttavia il risultato soddisfa qualsiasi tipo di sforzo si sia fatto in precedenza.
Ho scritto un libro perché sul Network Marketing ci sono tanti pregiudizi, ho scritto un libro perché le persone potessero andarsi ad informare su quello che io sapevo in maniera decontestualizzata dal mio tempo e dal mio spazio. Ho scritto un libro perché scrivere un libro ti pone come una persona che ne sa, sa quello che dice. Sono veramente soddisfatto dell’esperienza che ho fatto tanto è vero che poco dopo ne ho scritto un altro.
Anche qui la questione dell’identità: una volta che uno si mette il cappello da autore non lo lascia più, ci prende gusto, si mette a scrivere… tanto che vi annuncio che sarà pronto il terzo libro a breve.
Fantastico, allora ci hai preso il vizio come si dice. Tre libri in pochissimi mesi, un giorno verrò da te a fare un corso di produttività… infatti mi ricordo l’anno scorso Le nuove regole del Network Marketing che hai scritto in pochissime settimane e poi è stato fatto un lancio on line che ha avuto un successo strepitoso. Da quello che so io, dopo aver pubblicato quasi 500 libri, è stato l’ebook più scaricato nella promozione gratuita nell’ambito business del 2019. Quindi non si può contraddire questa statistica, credo che tu abbia raggiunto circa i 10mila download ed è un risultato strabiliante perché lo hai fatto in 5 giorni.
Parlaci di questa esperienza della fase di promozione di un libro in Self Publishing, quando tutti dicono che per ottenere risultati così ampi da un punto di vista del pubblico bisogna affidarsi a un editore. Tu invece lo hai fatto in proprio, chiaro abbiamo lavorato insieme, ma con un piccolo team gestito da te è stato possibile raggiungere questo straordinario risultato.
Guarda sono un uomo di numeri e sono una persona a cui piace informarsi prima di dare un’opinione. Ho fatto una cosa molto semplice, mi sono informato su quali erano le dinamiche e i benefici delle case editrici tradizionali e di quelli che erano i benefici del Self Publishing.
A mio modesto parere non c’è partita. Lo dico forse non essendo politicamente corretto ma questa è la mia opinione: chi pubblica con le case editrici in realtà pubblica a favore delle case editrici. Nel 2020 non c’è motivo per pubblicare con una casa editrice che ti impone: un numero di copie minime, ti impone una distribuzione non così capillare come può essere quella con Amazon che in alcune città consegna addirittura lo stesso giorno, ti impone gli standard da lei dati.
Il Self Publishing è stato molto più semplice, molto più agevole, porta più soldi nelle tasche dell’autore anche se la mia scelta rispetto al libro non era quella di guadagnarci ma anche lì, se uno vuole fare un paragone costi benefici, è tutto a favore del Self Publishing. Soprattutto il Self Publishing ti lascia quella libertà che ogni autore dovrebbe avere per definizione come opera intellettuale, qualsiasi persona potrebbe averla se ci sono i mezzi tecnologici e distributivi che nel 2020 ci sono.
Quindi per quanto mi riguarda Self Publishing tutta la vita!
Se posso aggiungere da ultimo quella che è la mia esperienza con le case editrici di colleghi che conosco in maniera approfondita, è che molte volte la casa editrice ha il blasone di quello che è il marchio, ma appunto pubblicizza il suo marchio e non l’autore. Per quel che mi riguarda ho fatto studi classici, ho studiato abbastanza e in qualsiasi libro quello che deve contare è il contenuto non la copertina, non il marchio che c’è sopra. Se il contenuto è valido in teoria dovrebbe vendere tanto quanto con le case editrici.
Mi sono informato anche sulle statistiche delle case editrici e del Self Publishing. Nelle case editrici la vendita per autore è di solito molto bassa perché non hanno la mentalità di pubblicizzare l’autore, hanno mentalità distributiva e di tipografia. Nel Self Publishing è l’autore che pubblicizza se stesso e qual è la persona che ha più interesse a pubblicizzare il libro se non l’autore? Con tutto il rispetto delle case editrici, che sono ormai obsolete come molte altre cose che stanno avvenendo in questo nuovo periodo della storia, il Self Publishing è senza dubbio una scelta migliore.
Grazie Francesco, un’ultima domanda relativa al tuo business: dopo che hai pubblicato questo libro, al di là dei guadagni degli euro per ogni copia venduta, hai avuto un incremento in efficienza ed efficacia per la tua attività di networker o in altri business, cioè il libro ti sta aiutando in questo?
Sicuramente sì. Ci tengo a chiarire che per quanto mi riguarda la strategia di ogni autore non dovrebbe essere quella di guadagno a meno che non si parli di numeri spaventosi come potrebbe essere Stephen King o la saga di Harry Potter. Per numeri che, per quel mi riguarda non sono comunque da poco perché parliamo di migliaia e decine di migliaia di copie, la finalità principale, quella che fa fare vero grano, non è la vendita del libro ma è l’autorevolezza, è la conoscenza la conoscibilità che ti dà il libro: sicuramente a me il libro ha aiutato tantissimo.
Nonostante il mio pregresso che mi porto dietro da avvocato e commercialista, e di avvocati commercialisti in Italia non ce ne sono tanti, sono il networker che per primo è diventato Bestseller su Amazon, sono il networker che per primo ha scritto un libro sulla legge che regola il Network Marketing che tutti hanno sulla bocca e che mai nessuno si era preso la briga di andare ad analizzare. Quindi sono colui il quale che alle parole ha fatto seguire i fatti. Ora forse ci saranno altre persone più esperte di me sulla legge, forse avvocati, forse networker non lo so… ma questi non hanno la possibilità di comunicarlo all’esterno, cosa che io ho fatto attraverso il libro.
Quindi la mia esperienza con il libro è assolutamente positiva, è uno strumento che ti dà autorevolezza e la possibilità di essere conosciuto mentre tu dormi, mentre sei dall’altra parte del mondo, mentre una persona semplicemente andando a fare una ricerca su internet su Google trova il tuo risultato come autore di bestseller e questo secondo me non ha prezzo.
Bene Francesco è stato per me un onore imparare da te ed essere ospite qua nella tua splendida sede. Ora, se qualcuno ha intenzione di contattarti quali sono gli spazi social dove trovarti?
Può contattarmi su Instagram, il mio account è Francesco.Comito.Official o sulla mia pagina ufficiale www.francescomito.it visto che internet predilige i nomi corti abbiamo levato un “co”.
Benissimo Francesco, ciao e a presto!