Fiorenzo Lamura Biohacking Naturale

Fiorenzo Lamura Biohacking Naturale

Emanuele Properzi intervista Fiorenzo Lamura autore libro Biohacking Naturale

Ciao a tutti, benvenuti in questa nuovissima intervista di Bookness. Per me è veramente un grande piacere e con grande interesse, anche alla luce di quello che mi ha detto pochi secondi fa di intervistare Fiorenzo Lamura, autore del libro “Biohacking naturale. Consigli pratici con il metodo NLV ossia nutrire la vita“.

Ciao Fiorenzo, dicci chi sei e più nel dettaglio di che cosa ti occupi, anche se in parte l’abbiamo già capito dal titolo del libro.

Sono un ragazzotto di 42 anni e mi diverto nello sport, soprattutto nello sport di endurance. Mi piacciono le lunghe distanze, mi piace la maratona, mi piace la multi disciplina, il triathlon, che adesso sta iniziando a prendere un po’ piede, ma più che altro del triathlon, sono innamorato della full distance ossia della frazione nuoto ironman.

Mi occupo di sport, di nutrizione, di esposizione al freddo che è un pilastro fondamentale. Adesso si inizia a parlare di wim hof, si inizia a parlare di questi bagni di ghiaccio, della crio terapia. Sono un po’ di anni che mi espongo e tuttora vado in giro in pantaloncini inverno estate, quindi cerco di stare più esposto possibile, perché l’esposizione al freddo è un pilastro importante per noi, un po’ per tutti, ma soprattutto per chi fa dei lavori in ambito di endurance.

Ho sviluppato questo mio metodo che racchiude una serie di tecniche alla portata di tutti per poter dare il messaggio che dobbiamo cercare di ritornare un pochino indietro, stiamo andando troppo verso i tecnicismi, troppo verso l’assistenza di un prodotto.

Usiamo questo dispositivo poi quest’altro, invece noi abbiamo delle tecniche, abbiamo una macchina che è il nostro corpo e che è perfetta e può fare tutto e il mio metodo cerca di racchiudere un pochino tutto e fortunatamente sono riuscito anche a mettere giù due righe, e non so come ho fatto, però ce l’ho fatta. Grazie a voi, grazie al team, grazie un pochino a tutti.Grazie. Infatti anch’io vengo, seppur non sembra fisicamente, dallo sport di resistenza e la prima volta che ci siamo conosciuti, anche l’ultima call che abbiamo fatto, parlavamo proprio di questo aspetto, di come adesso c’è questa forzatura, prevalentemente commerciale, verso la proposizione di servizi e prodotti di natura farmaceutica, di natura tra virgolette impacchettata, pronta all’uso, quando effettivamente i rimedi più potenti, ora si scopre il metodo di Wollf.

Ma il metodo di Wollf, seppure è il freddo, è l’acqua calda da un punto di vista metaforico, cioè le tecniche del freddo, le tecniche del caldo, le tecniche legate all’incontro profondo con la natura, insomma sono quelle che più si prestano al miglioramento delle prestazioni.Sì.

A ogni livello. Il tuo libro me l’ha ricordato, me l’ha ricordato nuovamente. Ecco, seppure lo sapessi, ma vengo anch’io condizionato negativamente da tutte queste pubblicità. Sì pubblicità che ci propongono queste metodologie, ma prendi questo sistema questo macchinario, l’ultima invenzione. Ma quale invenzione?

Sì, hai perfettamente ragione Emanuele perché, mi occupo di alimentazione. Dico sempre ai ragazzi, dico sempre a tutti che un’alimentazione scorretta porta al 90% dei problemi dell’essere umano.

Sono stato poco tempo fa a una gara dove c’erano degli sponsor che proponevano un piano di integrazione per affrontare questa gara e davano qualcosa come sette integratori. Una gara di venti chilometri, voglio dire, non stiamo parlando di un ultra trail da 120 chilometri, quindi in una gara dove mediamente diciamo che un atleta medio impiega 1 ora e 50, prendere sette integratori pre, post o durante, mi sembra proprio eccessivo quando in realtà magari ti bastano quattro albicocche secche e vai uguale.

Poi non dico no, non sto dicendo no agli integratori, però assunti con parsimonia magari in un determinato momento e in una determinata frazione della gara, quel tipo di introduzione, quel tipo di zucchero, magari ti può dare un boost effettivo in più.

È un pochino questo il concetto, no? Il freddo, lo studio del freddo, i russi lo applicano dal 1823, wim hof è uscito qualche anno fa, insomma ha inventato l’acqua calda, ha messo questa tecnica di respirazione particolare, dove in realtà è una tecnica meditazione tummo dei classici tibetani che esistono da secoli, però giustamente vanno rivisitate le cose, come tutte le cose sono cicliche e vanno rivisitate. Lui è stato in grado di mettere insieme un sistema e devo dire che funziona.

Però il mio concetto è: ritorniamo indietro ragazzi, ritorniamo indietro e facciamo un reset perché la natura ce l’abbiamo. Io vivo a Milano, non è che vivo in Africa, no, vivo in una in una struttura, dove capisci che Milano è diciamo il collegamento con l’Europa, a livello di attività, a livello di imprenditoria, a livello di tutto. Quindi se lo posso fare io qua, lo può fare chiunque, ti garantisco chiunque.

 “Biohackin naturale”. A chi è rivolto nello specifico Fiorenzo questo libro?

Questo libro che ho scritto è rivolto a tutti. È un libro che può essere applicato con delle tecniche molto semplici e quindi parliamo di questo protocollo che ho chiamato Ramef.

Ramef sta per i miei cinque pilastri, li ho racchiusi per dare un pochino una metodologia. Il primo è la respirazione. Dobbiamo respirare in modo adeguato perché abbiamo tutti questa respirazione disfunzionale. Poi abbiamo l’alimentazione, meditazione, esercizio e il freddo e queste sono delle basi.

Lo chiamo il libro della scatola degli attrezzi, quindi tutto questo te lo tiri in borsa, hai un problema, ti senti agitato e inizi ad avere un attacco e c’è una tecnica di respirazione che puoi applicare. Devi fare una scelta alimentare, non do piani alimentari, non do una dieta.

Ci sono dei cibi, degli alimenti che secondo me non vanno ingeriti, ma perché li hanno manipolati talmente tanto che sono diventati dei cibi che ci fanno molto male e quando noi siamo infiammati, abbiamo questa infiammazione perenne, abbiamo un sacco di problemi.

Poi parlo della meditazione, non serve essere nella posizione dell’ohm, oppure in cima a una montagna per meditare. Bastano 5 minuti a casa e concentrarsi sul proprio respiro e sono degli esercizi molto semplici e il freddo. Lo applico con i miei figli, lo applico con mia moglie.

Ovviamente per degli atleti ci sono dei programmi importanti perché questa è la base e questo lo possono fare tutti. C’è un esempio classico sulla parte dell’esercizio che tanti runner iniziano a correre e si vanno a comprare delle scarpe da 300€ perché il campione del mondo ci ha fatto meno di 2 ore. Benissimo, non sto dicendo di no, però prima spendi 300€ da uno che ti insegna a correre, così poi, pian piano, quando prendi quelle scarpe eviti che ti faccia male la caviglia, le ginocchia e la schiena.

Ho un carissimo atleta, seguo diversi atleti, e ho un atleta che ha iniziato con me da un paio di mesi e ha fatto la mezza maratona. Qualche giorno fa pensava di riuscire a farla, poi ha finito con il mio metodo che è LND running, ha finito, poi ha preso i figli, è andato in bici, è andato a un concerto, dopo aver fatto 23 chilometri di corsa. Per lui è stato un traguardo incredibile, impressionante.

Quindi tutti posso applicare questo metodo. Poi, nello specifico, domani ho un workshop basato sulla respirazione per gli sportivi, quindi lì andiamo nel dettaglio, come applicarlo nello sport, nel nuoto, nella bici, eccetera. Ecco, non so se ho risposto.

A me interessa tantissimo il tema e poi ti ho detto che a pranzo ho bevuto mezzo litro di vino, quindi dal punto di vista dell’infiammazione, credo di essere un po’ avanti, anche dal punto di vista di qualche vizio, però vorrei andare su due punti.

Allora, il primo: nella descrizione del tuo libro c’è una frase molto potente che tu sostieni e dice praticamente che bisognerebbe hackerare la propria mente evitando di obbedire esclusivamente alla parte rettiliana del cervello. Spiegaci questa frase.

.Questa frase ho cercato di metterla così proprio per creare un impatto, perché abbiamo la parte bassa, l’ho chiamato “il serpentello” perché i serpenti sono i rettili per eccellenza che hanno “attacco e fuga”, quindi tu hai l’istinto. Quando hai un pericolo, non pensi ad affrontarlo, la prima cosa che fai, pensi a ripararti è istintivo. Quando arriva il freddo, istintivamente ti copri, e quando l’acqua non è calda, istintivamente la metti sul caldo e questa è la parte rettiliana, è proprio così.

Il serpente appena nasce, appena deposita le uova, li lascia lì, li abbandona, è l’unico, diciamo, rettile che abbandona i propri figli. Dice: a me non interessa, come farai, adesso ti lascio lì. Se vivi vivi, se non vivi è un problema tuo.

Penso che non so su quante specie di serpenti, forse una si preoccupa. Quindi dico che il biohacking è hackerare questo sistema. Cioè quando ti fai una doccia fredda, abbiamo la parte rettiliana i due emisferi e la neuro corteccia, se noi riusciamo a gestire questa parte rettiliana e quindi diciamo che è vero che l’istinto è scappare, ma che cosa succede se persisto in una situazione di discomfort non di confort?

Perché il confort è quando stiamo al caldo, stiamo seduti sereni, la doccia è 35, 40 gradi. Invece la doccia inizia a diventare di dodici gradi, dico la doccia perché è un esempio più eclatante, il freddo. Quando inizia a essere freddo, per l’istinto puoi scappare, invece no, tu rimani. Dai il tempo al sistema circolatorio di adeguarsi, quando tu puoi sovrascrivere. Quando il computer te lo hackerano significa che ti hanno violato qualcosa, ti hanno sovrascritto qualcosa, lo sta gestendo un’altra persona. Quindi quando tu hackeri la tua parte rettiliana, il tuo cervello superiore ti dice: benissimo, adesso abbiamo sovrascritto che abbiamo fatto la doccia non calda e non siamo morti. L’abbiamo hackerato.

Quindi hai sottoscritto un pensiero positivo e la prossima volta che ti capiterà, penserai: beh, ma tanto l’ho già fatto. Quindi hai sovrascritto un pochino in modo positivo la tua parte di discomfort e allora il prossimo evento che avrai, sai già come affrontarlo con calma, magari hai anche una tecnica di respirazione, sapendo che in questo modo riesci a calmare la tua parte rettiliana e riesci ad affrontare la cosa. Per quello che dico il serpentello da hackerare.

Bene, hai risposto alla prima domanda. La seconda è una domanda un po’ più personale, ma credo che aiuta anche chi ci segue.

Ho seguito anche i tuoi insegnamenti, ormai è da qualche mese che stiamo lavorando sul tuo libro e ho preso molto dalle tue bellissime lezioni che sono ben strutturate all’interno.

Quando hai detto per tutti, stavo per fare la solita osservazione: no Fiorenzo, i libri non sono per tutti, c’è sempre una nicchia a cui ci rivolgiamo. Questa è una distorsione tipica dei marketer. In realtà il tuo libro, dato che lo conosco, è realmente per tutti.

Quelle cose che ci hai detto adesso sono un accorgimento che tutte le persone possono adottare e indipendentemente, dimmi se sbaglio, dal loro stato psicofisico, anagrafico, culturale anche. Quindi da questo punto di vista ripeto che il libro è per tutti.

Ora, tornando alla domanda un po’ personale, è chiaro che seguendo i tuoi consigli, quest’estate in particolar modo ho trovato uno stato di benessere in alcuni giorni molto elevato, con delle tecniche dove mi allenavo al mattino, spesso 40, 50 minuti a stomaco vuoto, sono vicino al mare quindi facendo il bagno al mare, poi dopo doccia fredda molto fredda, al massimo. Il problema è che ora non riesco più a fare queste docce fredde, quindi il beneficio reale del freddo è enorme.

Da fuori uno non se ne rende conto, ma quando lo fai poi dici: ma perché, perché non l’ho fatto prima? Perché non lo faccio sempre? Ora non riesco più a farne, siamo a novembre, eppure dentro casa la temperatura non è che sia così diversa da come era d’estate. Quindi che cosa consiglieresti? Per le persone come me? Poi ti pago per questa consulenza.

Ovviamente già il fatto che avevi iniziato quest’estate va bene, perché l’acqua che esce dalla doccia in estate, che riteniamo fredda, siamo intorno a 23, 24 gradi a 25 gradi, non è un’acqua ghiacciata. L’acqua ghiacciata è quando inizi ad andare sotto i dieci gradi.

Oggi che la tengo abbastanza monitorata a casa mia, l’acqua di casa ad oggi esce a sei gradi, sette gradi, quindi un’acqua bella fredda. Qui fa freddo. E cosa fare in questi casi? Allora, per prima cosa puoi iniziare se fai la doccia dopo un’attività sportiva, prima di tutto non consiglio mai di usarla sul petto, ma te la fai sulle gambe, magari con un minimo di 30 secondi, altrimenti l’effetto, diciamo, quello positivo non si ha.

L’accorgimento classico che dico io è usare l’altra mano, quindi con una mano prendi il doccino, lo metti sulla parte che vuoi esporre al freddo e intanto la massaggi. Questo sfregamento con l’acqua, magari non mettendola al massimo, la metti un pochino meno e sfregando la parte che vuoi irrorare con l’acqua, sicuramente la percezione del freddo è molto, molto inferiore.

Se tu inizi così pian piano e come se ti stessi risciacquando con del sapone, metti l’acqua, posizioni la mano e ti strofini sulla pelle. In questo modo la percezione del freddo è quasi la metà. Quindi per iniziare, poi una volta che la parte è fredda e quindi la parte rettiliana ha detto: stai tranquillo che non moriamo, i vasi sanguigni si rilassano, il sangue riprende a scorrere in modo normale e la parte addirittura ti sembra calda. Per quello che consiglio una doccia fredda massimo 2 minuti, minimo 30 secondi, massimo 2 minuti, perché dopo 2 minuti non ha più senso. Una volta che i tuoi vasi sanguigni si sono riaperti e hai trovato la tua omeostasi, la tua tranquillità e non c’è più lo shock.

Il lavoro del cuore, dei vasi è finito. A quel punto è una challenge. Va bene, puoi stare 10 minuti e buttare via 50€ d’acqua, buttali. Per iniziare ti posso consigliare la parte che vuoi fare fredda, magari limitala a 30 secondi ma intanto massaggiala.

E la respirazione?

La respirazione. Faccio l’esempio della candela: Quando tu devi spegnere una candela per il tuo compleanno, ci mettiamo qua e abbiamo la candela. Immagina che la candela è distante un metro e tu piano piano devi allungare la tua fase di espirazione e spegnere quella candela che si trova a un metro. Quindi se tu spegni la candela in questo modo, con un soffio veloce e quando invece la devi spegnere a un metro devi essere lento.

Questo implica che la tua fase di espirazione sia lunga, quindi implica che il tuo cuore diminuisca il battito cardiaco e implica che il tuo sistema nervoso autonomo parasimpatico, quindi quello della tranquillità, prenda il sopravvento e quindi tu sotto la doccia, invece di andare in iperventilazione, vai in tranquillità. Questo è.

Grazie, Fiorenzo. Un libro da non perdere. Il sottotitolo è “Consigli pratici con il metodo NLV”. NLV sta per nutrire la vita. Oggetto potentissimo, informazioni utilissime per tutti. È la prima volta che dico un libro per tutti. Sì, per tutti. Fiorenzo grazie.

L’ultima domanda: come ti sei trovato con il nostro servizio Bookness?

Devo dire molto bene, un’ottima assistenza, soprattutto nella fase dove stavo proprio scrivendo delle correzioni, è stato veramente utile. Poi anche il servizio via WhatsApp funziona benissimo, risponde dopo veramente un attimo qualche ora e ti arriva la risposta.

Quindi super consigliato ragazzi, perché siete veramente un ottimo team!

Grazie a te Fiorenzo. Dopo che hai fatto il libro, non era l’ultima domanda, era la penultima, che tipo di vantaggi stai avendo nella tua attività?

Guarda, stanno succedendo veramente un po’ di cose. Ho ricevuto diversi inviti in fiera. Sono stato qui a Milano dalla FollowYourPassion, mi hanno dato addirittura uno stand, mi hanno fatto un’intervista fantastica. Mi intervisteranno eccetera.

Ho avuto un invito dalla maratona di Reggio Emilia, dove sarò presente con un amico che si occupa di correre naturale. In centro Italia faremo degli eventi insieme. Sono presente a Verona nella Romeo e Giulietta della mezza maratona, anche lì mi hanno dato uno spazio e a Brescia, mi hanno chiesto di andare. Sto facendo un sacco di eventi qui a Milano, perché il libro sta andando bene, non pensavo. Mi hanno fatto un paio di interviste, un’altra nota giornalista e quindi devo dire che il messaggio è quello.

Il concetto di questo libro è: cerchiamo di stare bene, dobbiamo star bene, dobbiamo preservare, perché andiamo verso i 50, non andiamo verso i 20 e se andiamo verso i 50 anni dobbiamo preservare l’unica macchina che non ha bisogno, non può revisionare nessuno è la nostra.

Solo noi possiamo revisionare il nostro corpo, e uno dice: a 50 anni inizio? Io ho 43 anni e non sono mai stato meglio e sono reduce da quattro maratone ogni 15 giorni, e in mezzo ci ho fatto due mezze maratone e adesso vado a Reggio Emilia, ne faccio un’altra. Ho fatto due Ironman, ho fatto sette mezze maratone di dieci chilometri infiniti. Stamattina sono andato a correre, ieri sera sono andato a correre perché alleno due gruppi di ragazzi di running, meditazione, respirazione.

Gioco tantissimo con i miei figli perché ci sono anche un sacco di giochi che puoi fare con la respirazione eccetera, eccetera, con la meditazione, molto carini. E comunque lavoro, non è che non faccio nulla, gestisco un co-working, abbiamo degli immobili a reddito e ci sono un po’ di situazioni che vanno gestite. Ci sono una moglie e due bambini, non servono ore. Quindi il libro mi sta veramente aprendo tanto alle persone.

Bene, stasera faccio la doccia fredda, poi ti mando l’audio mentre me la faccio. Ok?Va bene, va bene.

Fiorenzo, grande, ti mando un abbraccio.

Ciao Emanuele. Ciao a tutti.

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