Ciao a tutti, benvenuti a questa nuova intervista di Bookness. Dall’altra parte, dopo una giornata immersa nella pittura Monia Zanon, lei è una scrittrice, una persona molto creativa, molto produttiva. Fa delle cose estremamente interessanti e originali, è una formatrice e tanto altro. Monia ciao, dicci chi sei e di che cosa ti occupi.
Ciao a tutti e grazie per questa possibilità, perché è sempre un piacere poter condividere con gli altri ciò che sta a cuore.
Come dicevi, artista è l’aggettivo che mi sta più addosso perché mi occupo di relazioni d’aiuto, ma in tutti i modi, sia con il colore, sia con la pratica verbale e insegno agli altri quello che è il mio lavoro. Dicevo poco fa che insegno all’interno di un’accademia per motivatori, un’università popolare a Padova.
È una delle poche ad avere certe caratteristiche specifiche. Mi piace l’idea di poter aiutare gli altri attraverso tantissimi strumenti. La comunicazione per me è fondamentale, che sia un disegno come delle tavole che sto producendo in questo momento, o libri come la mia ultima creatura uscita grazie al tuo aiuto.
L’importante per me è comunicare.
All’interno di questa intervista parleremo del libro come strumento per proporre i tuoi prodotti e servizi a più alto costo del libro.
Ci stai dicendo una cosa molto interessante, tu fai delle tavole cioè delle pitture che fai tu per poi fare delle consulenze.
Ci puoi spiegare questo aspetto che sembra slegato al discorso del libro, ma da un punto di vista del marketing è molto interessante perché il libro viene utilizzato nel funnel di un imprenditore più o meno con questo scopo.
Ora, dal punto di vista delle tavole potrebbero crearsi delle idee che potrebbero aiutarci a capire meglio come massimizzare i risultati nella proposta del libro per vendere servizi, ad esempio. Quindi, spiegaci come funziona questa cosa con le tavole.
In realtà il simbolo e il colore ci aiuta a indagare quello che è il nostro mondo interiore. Io come counselor sono una professionista dell’indagine e dell’aiutare le persone a farsi domande. Propongo queste tavole che son legate a delle simbologie molto particolari e attraverso delle domande, lascio che la persona si addentri all’interno del suo storytelling e riesca a raccontarsi, a raccontare il suo momento, la supposizione del futuro, come lei interpreta il suo passato, attraverso un semplice racconto per immagini e colori di quello che vede.
Quindi, si tratta di un processo elementare che non ha bisogno di caratteristiche particolari, può farlo il bambino, l’anziano, addirittura il non vedente perché il colore, la forma emana una vibrazione che si fa sentire bene o a disagio. Non c’è un canale preferenziale per camminare all’interno di queste tavole.
Quindi queste tavole sono un racconto…
Sì. Il racconto di noi, del nostro viaggio, di dove ci troviamo all’interno del nostro viaggio chiamato vita, che cosa ci aspettiamo, come vediamo in nostro cammino. È interessante perché emergono delle condizioni molto particolari che in altre condizioni la persona stessa non riuscirebbe a raccontarsi.
Noi facciamo una gran difficoltà a raccontarci, perché crediamo che comunicare sia normale, sia scontato. In realtà nessuno ci insegna a comunicare. Ci insegnano a parlare, ci insegnano a scrivere, ma non a comunicare, ad ascoltare e ad ascoltarci. Quindi, la mia funzione di counsellor è quella di aiutare ad ascoltarsi, ascoltare e narrarsi all’interno della propria condizione personale, sia di lavoro o di impresa.
Quindi, in base a quello che è il mio consulente che può essere un personaggio politico che ha bisogno di fare un comizio, di comunicare nella maniera migliore, oppure potrebbe essere, come mi capita comunemente, un insegnante o un coordinatore, direttori di scuole che hanno bisogno di coordinare insegnanti e alunni. Quindi, il mio utente può essere chiunque, dal bambino piccolo che magari fa fatica a raccontare la sua condizione o come si sente inserito in aula. Questa è una cosa che non faccio solo con le persone e per le persone, ma è una cosa che insegno a fare ai professionisti, sia altri counsellor, altri operatori olistici o psicologi, infermieri, insomma chiunque abbia questo tipo di necessità per comunicare in una maniera differente.
Benissimo, quindi, oltre queste tavole che mi confermi sono di per sé un racconto, ci sono poi i tuoi libri e andiamo all’ultimo libro che abbiamo pubblicato con Bookness e con le strategie di Selfpublishing Vincente “I Sette Specchi Esseni “e parlaci di cosa tratta questo libro e di come è inserito all’interno del funnel dei tuo servizi, seminari incontri.
Mi serviva uno strumento che fosse un manuale di accompagnamento non soltanto al professionista che segue la nostra accademia e quindi che ha bisogno anche di un testo didattico con cui può fare esercizio, può fare da sé. Ma che fosse anche uno strumento che il mio utente può, come professionista, dare ai propri clienti come lavoro da fare a casa. Quindi, non soltanto al counsellor che io formo ma anche ai clienti del mio counsellor che io formo. Una cosa con cui la persona può fare un cammino da sé senza doversi continuamente appoggiare a quella che è una figura professionale.
E questo tipo di manuale lo volevo fare in una maniera completamente dislocata da quella che poteva essere la gestione della casa editrice. Volevo essere libera di muovermi in un certo modo. Essere libera di decidere la sorte del mio libro, cosa che con gli altri otto libri che ho scritto non può essere. Mi ricordo che mi contattò un’università per chiedermi se fosse stato possibile fare una lettura a non vedenti di un mio libro che lavorava su ferite emozionali all’interno e ho dovuto rinunciare perché i diritti d’autore non erano più miei. Un autore li perde quando pubblica con una casa editrice.
Avrei fatto volentieri quell’esperienza, sarebbe stato anche un bel biglietto da visita, invece c’è stato un blocco. Nel frattempo è scaduto il contratto, ora sono tornata in possesso del mio libro e sarà un futuro progetto che farò con te in maniera di essere libera di muovermi come sento. In base anche a quello che il mercato mi chiede perché non si sa mai come si evolverà.
Bene Monia, hai pubblicato quasi una decina di libri con editore e poi l’ultimo libro “I Sette Specchi Esseni” il link lo trovate qua sotto, lo hai pubblicato in selfpublishing. Ora, dal punto di vista del riscontro delle vendite hai trovato delle differenze in negativo o in positivo rispetto all’esperienza precedente?
C’è da dire che non sono uno scrittore sconosciuto, già sono uno scrittore internazionale. Un mio libro è già tradotto… non sono nata ieri come scrittrice.
Quindi, c’è un discorso diverso da fare per un neofita. Posso parlare per quella che è la mia esperienza. Dal punto di vista economico, in due settimane ho recuperato l’intero investimento che ho fatto con te e con lo staff che mi ha seguito, ad esempio per le fotografie di copertina, la grafica, l’editor. Per uno scrittore è qualcosa di abbastanza incredibile anche se non faccio molto per propormi in questo momento, sarà il prossimo step con te. I miei libri si vendono da soli, la gente me li chiede, io glieli do.
Per la vendita su Amazon, io mi trovo i miei bonifici fatti, mi sembra incredibile rispetto a prima quando la casa editrice mi pagava i diritti una volta all’anno. È ovvio che ho una distribuzione differente, un pochino di più mi dovrò muovere io…
In tre mesi che il libro è uscito ho dei buoni numeri e sono contenta. Mi rendo conto che potrei fare di più e muovermi di più, però questo è un limite mio e non del tuo sistema.
Sì, poi c’è un aspetto importante. Quando tu dici: In due settimane ho recuperato l’investimento, al di là dell’aspetto finanziario c’è quello della consapevolezza. Tu hai saputo che dopo due settimane hai fatto quelle vendite, hai avuto quel tipo di certezza e quello ti ha permesso di pianificare le attività successive in maniera consapevole. Conoscere le vendite in tempo reale è un altro dei vantaggi in self publishing rispetto alla pubblicazione con l’editoria classica.
Altroché! E tenendo conto per me era un’esperienza nuova, non sapevo nemmeno che cosa ci stesse dietro a quello che è un lavoro di editoria. Se l’avessi fatto da sola non avrei saputo da che parte girarmi. Invece, avere il tuo staff che nel momento in cui gli scrivevo mi rispondeva, rassicurava, guidava è stato molto importante. È stato anche confortante avere una spalla su cui contare che mi spiegava con parole comprensibili per me cosa stava accadendo.
Benissimo Monia, torniamo un attimo a “I Sette Specchi Esseni”. Hai detto che è un manuale per chi in quel momento non ha bisogno o non vuole un formatore. Contiene al suo interno delle informazioni per chi vuole ulteriormente approfondire e che portano ai tuoi servizi di consulenza successivi?
Sì, è un volume utilizzato all’interno della scuola, per cui significa che non devo più dare dispense su quell’argomento.
Con 15 euro la persona può comprarsi il libro che è quello che gli costava fotocopiarsi tutto il materiale che gli mandavo e poi ha anche un prodotto migliore. Il fatto di aver creato un accompagnamento di questo tipo passo dopo passo fatto in questo modo è interessante anche per chi fa seminari, ad esempio due o tre giorni di approfondimento per aziende, gruppi, associazioni, presentarsi con un progetto così e un libro è diverso che presentarsi con il progetto in mano e basta.
È un biglietto da visita. Lo era anche prima, solo che era costoso. Ora è un biglietto da visita che tra virgolette mi posso permettere, anzi posso finalmente regalare i miei libri. Adesso che mi costa 2,5 o 3 euro è ovvio che mi posso permettere di regalarlo o inserirlo all’interno di un percorso, può diventare un gadget prezioso. Sicuramente ne pubblicherò altri in questo modo.
Bene Monia, ti ringrazio tantissimo per la tua variegata e originale esperienza. Hai dato veramente un contributo interessante e nuovo rispetto alle altre interviste che ho fatto. Ora, dicci quali sono i tuoi progetti futuri e quali sono i siti dove trovarti.
Allora, partendo dal presupposto che, mentre tutti gli altri libri che ho scritto necessitavano di una preparazione di base del lettore, questo è un libro per tutti. L’ho chiamato salvifico. Quindi, per me apre le strade a tantissime altre modalità di lavoro che prendono fluidità, è un cammino che si apre per l’inverno. Conto molto su questo, sono molto convinta di questa possibilità.
Diventa una modalità con la quale io posso fare delle dirette all’interno dei miei gruppi, all’interno della mia pagina. Ho un bel seguito a livello di social, quindi la possibilità di fare dei lavori all’interno delle dirette con il mio libro, senza dover chiedere il permesso a qualcuno per i diritti è una cosa apprezzabile, tenendo conto che ai social piace molto questo tipo di lavoro. Dare dei contenuti di questo tipo all’interno del gruppo Facebook, del canale YouTube, diventa materiale molto prezioso per i social e molto ben gradito dall’utente. Se il libro non è tuo non lo puoi fare.
Posso decidere di dare la buonanotte facendo fare un esercizio, leggendo un intero capitolo del mio libro senza il timore di ricevere il giorno dopo qualche letterina strana.
Certo Monia, dove possiamo trovarti nel web?
Su YouTube ho un canale che si chiama come me, quindi Monia Zanon, su Facebook Monia Zanon autrice, il gruppo Facebook è Monia Zanon – Arti e strumenti per vivere meglio e la pagina Facebook è Monia Zanon. Poi www.humanproject.it è l’accademia e università popolare con la quale collaboro.
Perfetto! Monia: grazie veramente. Ti lascio finire la tua tavola pittorica 🙂 e ti mando un abbraccio.
Grazie Emanuele, grazie a tutti.